Walter Lutzu
Walter Lutzu - Lighting Designer - Indipendent Blogger
La distribuzione elettrica ed il cablaggio sono tematiche che spesso appaiono scontate, ma che per molti neofiti e non rappresentano una difficoltà che nella fase di setup di un palco, dove si pensa e si agisce veloce, è fonte di rallentamenti e danni.
Lasciamo stare le grosse produzioni, dove prima ancora dell’apertura del bilico i tecnici sono già in possesso dei progetti con tanto di rappresentazione grafica dei carichi per ogni cavo e della distribuzione di dimmer e dirette. Parlando di produzioni “volanti”, ho raccolto pochi semplici consigli per un allestimento in serenità e soprattutto per permettervi di tenere sotto controllo la situazione dal punto di vista elettrico.
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In fase di partenza, si deve avere ben chiara la quantità di “scossa” disponibile e quanta ne utilizzerete, la disposizione delle fixture, i punti di corrente sul palco, dove verranno posizionati dimmer, power box, regia audio di palco ecc…
Fatto questo, cominciamo con il separare le forniture, cercando di non far combaciare audio e luci sulla stessa fornitura, altrimenti non lamentatevi se nei segnali audio o video vi si pianta un’armonica a 50Hz che aumenta e diminuisce quando dimmerate le incandescenze. Detto ciò si parte con lo spinamento, sempre da sinistra a destra guardando il palco, e cominciano le scuole di pensiero che sono tre: simmetria si, simmetria no, tutto singolo.
I fan della prima tesi si preoccupano dell’eventuale guasto di una intera linea che nel bel mezzo del concerto assicura almeno un bilanciamento illuminotecnico del palco che però comporta un numero maggiore di cavi, come del resto la terza tesi, fattibile in parte con l’ausilio di multi-circuito. Chi non si interessa della simmetria lo fa, o perché è sicuro che il proprio materiale è affidabile o perché semplicemente non c’è tempo, e si finisce prima.
Per quanto riguarda la distribuzione dei carichi su una linea, spesso si adotta un ragionamento semplice, poco scientifico ma sicuro: Un cavo CEE monofase 16A con sezione da 2.5mm (quelli più comunemente utilizzati) porta circa 3KW. Se volete essere precisi dovete sapere che la quantità di corrente che circola dipende da diversi fattori aggiuntivi come la sezione, il tipo di conduttore e di isolamento e la lunghezza del cavo. Una volta preso questo metodo come riferimento, vi basta conoscere l’assorbimento delle varie fixture ed il gioco è fatto.
Per quanto riguarda le fixture intelligenti (teste mobili ecc..) spesso si incappa in un’altro errore, cioè quello di prendere come riferimento la potenza della lampada e non l’assorbimento di tutta la macchina. Ad esempio quando vi dicono che uno spot è da 1200W, spesso significa che l’intera macchina ne consuma qualcuno di più se si calcola l’assorbimento dei motori e delle altre parti elettriche, arrivando così a 1500W.
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Sul lato dimmer/quadri dirette, il ragionamento deve essere simile. Si deve sempre cercare di bilanciare l’assorbimento, cosa che molti powerbox facilitano grazie ai display che indicano in tempo reale l’assorbimento su ciascuna fase, altrimenti dovete essere voi ad aver ben chiaro cosa si sta cablando, dove e quanto assorbe. Armatevi quindi di carta, penna e nastro carta per segnare il segnabile in modo da non aver problemi durante un eventuale intervento durante l’evento.
Una soluzione comoda per avere tutto sotto controllo è quella di segnare sul cavo, tramite del nastro carta, un riferimento tipo “Truss 1 Par 1-4” oppure “truss 4 spot 7-8” da ripetere sul lato quadro. Su un block-notes invece potete riportarvi la precedente dicitura indicando assorbimento della linea e numero di uscita del quadro o del dimmer su cui è collegato il cavo. Nel caso si utilizzano cavi multi-circuito, molti numerano l’intero cavo e riportano in una tabella il numero del multi-circuito, l’elenco dei sei canali e cosa ad essi è collegato, magari riprendendo la numerazione delle fixture dal progetto. I metodi sono molti, più o meno complessi, sta a voi decidere di adottarne uno e farlo proprio.
Ciò che sicuramente vi permetterà un maggiore controllo della situazione è l’ordine, ad esempio i cavi elettrici vanno sempre stesi in maniera ordinata e non vanno mai lasciati avvolti, così in cabina elettrica come sulle strutture. Dedicateci qualche minuto in più e vedrete che in caso di problemi tutto sarà più semplice.
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Con l’avvento dei led, il numero di cavi utilizzati in un allestimento si è ridotto di molto, mentre sono aumentati sdoppi, stripli, quintuple ecc… Anche qui le decisioni iniziali contano molto e vanno bilanciate con l’affidabilità del materiale utilizzato e il tempo a disposizione.
Di seguito, un piccolo schema di riferimento per lavorare in serenità ipotizzando una lunghezza “da palco” fino a 50mt. Nulla di preciso ma abbondantemente sotto i limiti per stare tranquilli.
230V monofase 16A – Portata 3kW – sezione 3G2.5
230V monofase 32A – Portata 5kW – sezione 3G6
380-400V trifase + neutro 16A – Portata 9kW – sezione 5G2.5
380-400V trifase + neutro 32A – Portata 18kW – sezione 5G6
380-400V trifase + neutro 63A – Portata 36kW – sezione 5G16
380-400V trifase + neutro 125A – Portata 72kW – sezione 3G35 + 2G16
Esistono inoltre molte app per Android e iOS che possono esservi d’aiuto in tempo reale in caso di errori, come Lighting Handbook (per conoscere i consumi reali delle fixture e avere sempre sotto mano i manuali), Electro Droid (un potente insieme di tool per elettricisti), Electro Memory (un promemoria e prontuario dell’elettricista), Ohms Law Calc ed altri. Seguendo i link, troverete un elenco completo per Android e iOS.
E’ buona norma passare i cavi all’esterno delle truss e non dentro (c’è chi ancora lo fa!), per un maggiore ordine, per ridurre i tempi di montaggio/smontaggio evitando che le teste dei cavi CEE si incastrino quando li sfilate e per intervenire in modo più veloce. Se è vero che il tempo è denaro, provate a mettere sulla bilancia un ritardo nell’allestimento con il costo di un rotolo di nastro isolante.
Ultimo consiglio sulle intemperie: posizionate sempre powerbox, quadri e dimmer in posti coperti e riparati piuttosto che incartarli con teli da pioggia. E sempre meglio permettere una corretta areazione quando sono accesi ed in funzione per molte ore, altrimenti rischiano il surriscaldamento. E’ buona norma inoltre tenere leggermente sollevati da terra powerbox e dimmer semplicemente posizionando i coperchi dei case sotto le ruote, così da evitare spostamenti indesiderati o danni da umidità o allagamento.
Cablaggi for dummies: La distribuzione elettrica
Walter Lutzu.